Le moto che ho definito Sport Tourer sono naked semicarenate, quasi sempre con un manubrio alto (a differenza di quello basso delle sportive, che porta ad una posizione coricata con buona parte del peso sui polsi, adatta per correre, ma non certo comoda). Una posizione spesso da enduro stradale, ma su una moto da viaggio brillante.
Colore definitivo rosso, per moto per tradizione italiane.
Una è la Moto Guzzi V100 Mandello, moto di design, che inaugura il nuovo motore V da 1.000 cc Guzzi, per la prima volta raffreddato a liquido e non più solo ad aria. Una moto che sta incontrando un certo successo, soprattutto all’estero (anche negli USA), dove la leggenda Guzzi è ancora forte.
L’altra rossa italiana è la divertente e comoda Ducati Multistrada V2, la più smart di una famiglia che comprende anche la più potente V4 (che abbiamo inserito nelle globetrotter, la categoria di chi la moto la vuole superdotata). La multistrada è davvero divertente da guidare, praticamente perfetta in tutto.
Entry level: un’inglesina tutto pepe, la Triumph Tiger Sport 660 (forse Triumph sta inducendo un po’ alla confusione, battezzando Tiger moto piuttosto diverse l’una dall’altra). Moto giovanile, al suo prezzo, imbattibile.
A metà strada, la BMW F 900 XR, due cilindri in linea 900 cc, non vistosa ma molto divertente da guidare, sia per la ciclistica che per il motore vivace.
Alternative: la BMW R1250 RS, manubrio più basso, possente motore boxer raffreddato a liquido, fascino teutonico. La giapponese Suzuki GSX-S1000 GT, per chi ama il sol di levante.